Autore: Giulio Cancelliere
“A STRANGE DAY” REVIEW
Con una battuta un po’rozza si potrebbe dire che suona come un uomo, ma la sassofonista salernitana non ha bisogno di mettersi a confronto con i colleghi su queso piano. La sua autorevolezza, già dimostrata quattro anni fa con il disco d’esordio “Trane’s Groove”, non è che rafforzata da una raggiunta più solida maturità, che la pone tra le figure da tenere costantemente d’occhio d’ora in poi. Accompagnata da un trio (La Corte al piano, Vigorito al contrabbasso, Fasano alla batteria) già presente per i primi due terzi nel lavoro precedente, Marciano imbraccia il contralto, ma sembra un tenore, il registro è scuro, profondo e i riferimenti coltraniani, così evidenti anni fa, si stemperano in un fraseggio che alterna intensi momenti poetici a incisivi interventi che coprono l’intero range dello strumento. Quando poi imbocca il sopranino la timbrica è straordinaria.
ENGLISH
Roughly joking, one could say that she plays like a man, yet the saxophonist from Salerno doesn’t need to measure herself against her colleagues in this way. Her confidence, already shown three years ago with her debut record “Trane’s Groove”, has been reinforced by a more solid maturity, which puts her among the artists to constantly keep an eye on from now on. She is accompanied by a trio (La Corte on the piano, Vigorito on the double bass and Fasano on the drums) which has been with her already for the first two thirds of her previous works; Marciano embraces a contralto saxophone, but it seems a tenor, the register is sinister, profound and the Coltranian references, so evident years ago, dissolve in phrasing that alternates intense poetic moments with incisive interventions that cover the entire range of the instrument. Then when she puts the sopranino to her lips the tone is extraordinary.