Autore: Enzo Gravante
Recensione/Review
A Strange Day
Senza tessere trame di natura socio-musicale o di intraprendere discorsi irti di difficoltà lessicali, “A Strange day” restituisce all’ascoltatore medio, ma anche al musicologo raffinato, un’impronta chiara sulle energiche potenzialità dell’artista che da pochi anni si è affacciata sulla scena jazz italiana, destando piacevole sorpresa.In questa seconda fatica discografica la Marciano ha scelto un quartetto che già in “Dance of mind” espone un piacevole feeling ed una intensità notevole.Man mano che ci si addentra nell’ascolto prende forma una linearità quasi geometrica della costruzione delle frasi, ma anche un sound dettato dall’anima, da quella passione calorosa, ed infiammata di coltranismo, che sembra pervadere l’ispirazione di Carla. Interessanti gli assolo di Alessandro La Corte specialmente in “From where?”(scritta da lui) o nella tenera ballad “I try to remember”; e di Aldo Vigorito, che con il suo contrabbasso fisico e mediterraneo, duetta con l’alto nella intimista “A strange day”. Considerevole inoltre la prova del drummer Gaetano Fasano, che nella versione “rimasticata” di “Pennies from heaven”, emerge per fantasia e logica.Un piccolo gioiello della discografia jazz italiana, degno di competere con tanti prodotti di nuovi talenti della scena europea. A convincere in questo lavoro è un interplay costante del gruppo supportato dalla sempre più sorprendente abilità di Carla Marciano, voce coltraniana esuberante; dalla sua originalità di rilettura,di scomposizione e ricostruzione delle partiture e delle idee.Poi una chicca (come se non bastasse): una versione debordante e portentosa di “Russian lullaby” che la contraltista propone sugli schemi di “Giant steps” forte del suo frenetico fraseggio e di una sicurezza che denota classe e temperamento.
ENGLISH
Among the several homages to John Coltrane, the one paid by the saxophonist from Salerno Carla Marciano is one of the most complete and best tributes of the last few years. Without weaving socio-musical plots or having lexically difficult talks, “A Strange day” gives back to the average listeners and to the refined musicologist too, a clear trace of the energetic potentials of an artist who has recently appeared on the scene of the Italian Jazz in the last few years, raising a pleasant feeling of surprise. In this second work Marciano chose a quartet that already expresses both a pleasant “feeling” and a remarkable intensity in “Dance of mind”. As far as we go on listening to it, the shape of the sentences moulds into a geometrically linear one, and the sound is expressed by the soul, by that warm passion, fired with Coltrane’s feelings, that seem to pervade Carla’s inspiration. Alessandro La Corte’s solos are very interesting, especially “From where?”(composed by him) or in the tender ballad “I try to remember”; and Aldo Vigorito’s solo, playing with his strong Mediterranean double-bass in duet with the alto in the intimate piece “A strange day”. Moreover the performance of the drummer Gaetano Fasano is remarkable, standing out with its fantasy and logic in the “revisited” version of “Pennies from heaven”. It is a little jewel of the Italian jazz discography that can compete with several works of the new talents in the European scene. In this work the constant interplay of the group supported by the more and more surprising ability of Carla Marciano, exuberant Coltranian voice, is convincing, with its originality in reading it again, splitting up and building up the notes and ideas. Then there’s a pearl (as if this wasn’t enough): a powerful version of “Russian lullaby” that the altoist proposes following the schemes of “Giant steps”, strong with its frenetic fraseggio and certainty showing class and strong temperament.